Fai pace con il tuo passato

Te l’hanno già detto, vero? 3 passaggi necessari.

Sicuramente ne hai già sentito parlare e alcuni te lo avranno già consigliato ma “Fare pace con il passato” è un passo fondamentale per sviluppare una maggiore consapevolezza e iniziare un percorso per avvicinarsi alla versione migliore di se stessi.  

 

Con questo articolo iniziano gli approfondimenti dei punti che ritengo più importanti fra i 13 che vi ho suggerito nel mio precedente articolo sulla crescita personale, pubblicato su questo blog, e che potete rileggere cliccando qui. Buona lettura!

Per essere felici bisogna eliminare due cose: il timore di un male futuro e il ricordo di un male passato; questo non ci riguarda più, quello non ci riguarda ancora.” Seneca

Il 20 Marzo scorso si è celebrata la giornata della felicità e quindi la settimana in cui, in tutto il mondo, si sono organizzati eventi, conferenze e incontri per parlare di questa tanto agognata felicità e di come ottenerla.

Tanti ingredienti contribuiscono a rendere una persona serena (termine che preferisco), primo fra tutti fare pace con il proprio passato ma anche assumersi la responsabilità di rendere felici noi stessi e non aspettare eventi o persone che lo facciano al posto nostro, cosa che spesso accade.

 

Fare pace con il nostro passato non è cosa semplice, lo so, ma si può fare!

Le situazioni passate non scompaiono da sole. Bisogna impegnarsi a “lasciarle andare”. Se non si fa una scelta consapevole, si potrebbe finire per auto-sabotare ogni sforzo per superare questo dolore.

Molti di noi tendono a nascondere a se stessi e anche agli altri i propri fantasmi, i propri dolori e sofferenze, le proprie parti oscure, vergognandosi di affrontare e confrontarsi con il proprio passato e le ferite.

A volte gli echi dei nostri fallimenti passati o quelli che crediamo essere stati tali, riempiono i nostri pensieri e offuscano l’attenzione e la chiarezza di cui abbiamo bisogno per affrontare il presente e andare avanti.

 

Forse apparirà scontato ma qualunque evento accaduto nel passato ci è servito, ci ha insegnato una lezione specifica o aiutato a conoscere meglio noi stessi, chiarito che tipo di vita vorremmo vivere o il tipo di persona che vorremmo essere.

 

È facile immaginare come la nostra vita sarebbe potuta essere migliore se non avessimo incasinato quella particolare situazione o se avessimo fatto una scelta differente. Ma l’immaginazione fa brutti scherzi e ci allontana dalla realtà e quello che è certo è che non possiamo sapere veramente come sarebbe andata se avessimo optato per soluzioni differenti da quelle trovate in quel momento…magari sarebbe andata peggio!

 

Sliding Doors (porte scorrevoli), un film di Peter Howitt, uscito nel 1998, ebbe successo per l’idea originale e, all’epoca mi intrigò molto per la sua storia particolare e che, ogni tanto, ripesco dal cassetto delle lezioni apprese.

E’ la storia di Helen, la protagonista, interpretata da Gwyneth Paltrow, che un giorno, dopo essere arrivata in ritardo al lavoro, viene licenziata. A quel punto decide di tornare a casa prima del solito e va a prendere la metropolitana. Qui la sua storia si sdoppia, seguendo due differenti percorsi:

  1. Helen arriva alla metropolitana, perde il treno per un soffio e viene aggredita. Portata all’ospedale, ritornerà a casa e troverà il suo fidanzato che si sta preparando per andare al lavoro.
  2. Helen riesce a salire sulla metropolitana, arriva a casa molto prima del solito, sorprendendo così il fidanzato con la sua ex-fidanzata.  

 

A questo punto, il film sviluppa due trame parallele che a volte s’intersecano, mostrando cosa sarebbe successo nella vita di Helen se ci fossero stati o no quei fatidici attimi che possono cambiare la vita degli esseri umani. Inoltre, pur vivendo due vite differenti, le due Helen sono accomunate dall’accadimento di alcuni medesimi eventi, evidentemente perché Helen è destinata a viverli a prescindere dal percorso di vita intrapreso.

Qual è la morale?

 

Possiamo passare giornate intere pensando a come sarebbe potuta essere la nostra vita se le cose fossero andate in maniera diversa, ma questo non potrà mai cambiare quanto accaduto nel passato, sia che sia stato qualcosa di buono che di cattivo. probabilmente sarebbe dovuto accadere comunque.

 

Allora cosa si può fare per cercare che questo passato non continui a influenzare le nostre decisioni e ci guidi verso un futuro non desiderato? Perché lo sapete che se non si è risolto il passato, il futuro sarà sempre condizionato dai nostri pensieri negativi su quanto vissuto, sabotando così le nostre scelte, vero?

 

Passiamo alla pratica! Ti senti in colpa o ti vergogni per qualcosa che hai fatto, oppure hai dei rimorsi o dei rimpianti? Hai spesso nostalgia di momenti o persone del passato?

Rimugini su decisioni prese e di cui ti penti?

Se hai risposto sì a questi pochi esempi, sappi che queste emozioni sono indicatori che c’è qualcosa d’incompiuto, situazioni da risolvere per girare pagina e costruirti un futuro migliore.

Ci sono molti modi per riuscire a lasciare andare il passato, mettere da parte brutti ricordi e fare spazio al famoso “carpe diem” per poter vivere nel presente, nel qui e ora.

 

I 3 passaggi

Ecco tre passaggi che suggerisco di seguire per concentrarsi e godere del presente e prepararci al futuro in maniera più positiva:

1. Accettare

Un progetto fallito, un lavoro perso, una relazione terminata, un lutto non elaborato, sono eventi del passato che possono averci procurato un senso di delusione, sconfitta o dolore che continua ad accompagnare il nostro quotidiano.
Se non accettiamo la possibilità di fallire e di provare emozioni negative, restiamo fermi senza combinare niente. La paura può essere paralizzante e può succedere di non rendersi conto che è questa paura a bloccarci.

Per prima cosa, dobbiamo permetterci di vedere il passato per quello che è stato. Riconoscere i nostri pensieri e sentimenti, senza giudizio. I sentimenti sono il risultato di quello che pensiamo su quanto accaduto.  I nostri ricordi di eventi passati sono pensieri che a volte diventano ossessivi e causano una forte reazione emotiva. É come rivivere la stessa scena non una, ma mille volte. Questo mantiene vivi questi ricordi che non sono altro che nostri pensieri a cui possiamo togliere potere e significato.

Accettare il proprio passato non significa voler cambiare o dimenticarlo; si tratta di alterare la propria percezione in modo che si possa vivere più liberamente.
Nel momento in cui si inizia ad accettare il passato è il momento in cui si inizia il percorso di guarigione. Questo è l’inizio per poter lasciar andare, andare avanti e vivere di più nel presente. Bisogna darsi tempo. E’ un processo, non una gara o una competizione.

“Accetta, poi agisci. Accetta ogni cosa contenuta nel momento presente, come se l’avessi scelta tu. Sii in armonia con il presente e non tentare di combatterlo. Questo trasformerà miracolosamente la tua vita.” ~Eckhart Tolle

2. Imparare

Non si può cambiare ciò che è successo ma si può cambiare il modo in cui ci lasciamo influenzare da questi eventi. Quando si riflette attentamente su quello che è successo, su quale ruolo si è avuto (attivo o passivo) e su come si è stati influenzati da tali esperienze, quelle informazioni possono aiutarci a creare una nuova storia, quella che desideriamo vivere.

E’ come camminare sullo stesso marciapiede ogni giorno e inciampare nello stesso punto. Alla fine si può accettare che il marciapiede non sia uniforme e continuare a inciampare, prestare attenzione ai propri passi o trovare una nuova strada.

Dipende da noi, ma essendo aperti ai messaggi che ogni esperienza vissuta ci ha lasciato, si può smettere di inciampare e iniziare a prendere coscienza di quanto vogliamo che il passato controlli il nostro futuro.

Nella vita, si può imparare da ogni esperienza passata. Sappiamo già cosa non dobbiamo riprodurre e cosa dobbiamo evitare.

Se facciamo lo stesso errore di nuovo come in passato, allora non sarà più un errore, ma una scelta. Gli americani dicono: fail fast, fail often. Fallisci in fretta, fallisci spesso. 

“Quando il passato chiama, lascia parlare la segreteria telefonica. Non ha nulla di nuovo da dire “ – Mandy Hale

3. Perdonare

Per-donare significa lasciare andare il carico emotivo, liberarci dal dolore. Questo ci consente di fare spazio a nuove esperienze e a nuovi pensieri.

Nessuno dovrebbe identificarsi nel proprio dolore, non è sano e aumenta lo stress, danneggia la capacità di concentrarsi, studiare e lavorare, e influisce su ogni altro rapporto che abbiamo.

Spesso non possiamo o non riusciamo a perdonare qualcuno che ci ha ferito o che ci ha tradito.

Per farlo è necessario mettersi nei panni dell’altro/a e rendersi conto che si possono vedere le cose da punti di vista differenti.

Perdonare e accettare le nostre debolezze è un altro passo importante da fare per poter perdonare gli altri.

Perdonare non significa dire all’altro/a: “Sono d’accordo con quello che hai fatto”. Invece, vuol dire: “Non sono d’accordo con quello che hai fatto, ma ti perdono comunque.”

Perdonare è un modo per ritrovare pace con noi stessi e con gli altri.

Perdona gli altri, ma perdona loro veramente, senza falsità, e perdona anche te stesso.

Solo così ti libererai dalle catene che ti legano a un passato che non puoi modificare.

Esercizio pratico: prendi un foglio e scrivi una lettera al tuo passato. Ringrazialo e ringraziati per ciò che è stato, per gli insegnamenti appresi. Perdona per iscritto tutte le persone che hai bisogno di perdonare (incluso te stesso). Prenditi tutto il tempo necessario. Può darsi che tu abbia bisogno di farlo in più volte: va bene così, non affrettare il processo. Ricordati che senza il tuo passato non saresti ciò che sei ora. Quando hai terminato, puoi fare di questa lettera ciò che vuoi: eliminarla o conservarla.

“Ricorda, se si lascia che la mente si affolli di pensieri negativi e se si vive con sentimenti feriti, c’è poco spazio per qualcosa di positivo. È una scelta che si fa per continuare a sentire il dolore, piuttosto che accogliere gioia nella propria vita.”

Grazie per aver letto questo articolo. Conosci altri modi che possano aiutare a fare pace con il passato?

Se pensi di aver bisogno di un supporto per lavorare sulla tua crescita personale scopri i percorsi di coaching che ho pensato per te oppure scrivimi qui.